“Ho telefonato al senatore Obama per congratularmi. La sua è stata una vittoria chiara. Ho avuto il privilegio e l’onore di congratularmi di persona”
E poi
«l’uomo che era il mio avversario e che ora sarà il mio presidente»
aggiunge
«mettere da parte le divergenze e a lavorare insieme per rimettere in carreggiata il Paese».
Questa è la differenza tra l’Italia e gli USA e fino a che non lo capiremo rimarremo sempre una mezza democrazia.
Democrazia italiana: “Ha vinto un fascista, votato da razzisti rozzi, ignoranti ed evasori fiscali rincoglioniti ad arte dalle televisioni dello psiconano: resistere, resistere, resistere! Una mattinaaaa – mi son svegliatooo – o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…”
Per il momento sono solo parole. Che la differenza sia in quello che si dice sinceramente a me interessa poco.
Attendo di vedere la differenza in quello che si fa.
Roberto però è una demagogia di classe.
Anche da loro ci saranno i poteri forti, le lobby, gli interessi dei potentati ecc., ma per lo meno hanno classe e, IMHO, sono più nazione di noi.
Noi siamo “razza” ma poco nazione. Loro sono “nazione” e molte razze!
Per non parlare di
“Se abbiamo perso la colpa è solo mia”
Che è esattamente la frase che vorrei sentirmi dire dal mio “leader” dopo una sconfitta.
Mentre da noi capita “Si, abbiamo perso, ma guardando le cose da un altro punto di vista abbiamo vinto”
Su come si accetta il risultato di un’elezione gli Stati Uniti hanno molto da insegnarci…
è facile dire una cosa simile se poi tu sparisci dal mondo politico. “avrai tutto il mio appoggio” che vuol dire “saranno volatili di chi ti dovrà sopportare, non certo io”. Che non è un difetto, voglio chiarire. Qui è guerra sempre, perchè persa una sfida si ricomincia. In Italia se dicono “sarai il mio presidente” poi sei tu lo che devi dimostrare…
A conferma di quanto detto sopra vedesi dichiarazioni di Sara Palin “la sconfitta non è colpa mia” http://twitter.com/SKYTG24/statuses/993082271 perchè lei in politica ci vuole rimanere… 😀