Alessandro Gilioli incolpa la sinistra di essersi dimenticata di Milano.
Sono nato a Milano, vivo a Milano e sono felice di essere milanese e credo di conoscere bene Milano.
Il problema di Milano non è la sinistra che ovviamente boicotta a più non posso non prendendo, ovviamente, voto dato che qui si produce si fà e si parla poco. La sinista statalista difensore dell’inefficienza e del lassismo tipico del pubblico non potrà mai capire una città dove si lavora e si produce e dove ci si vergogna di scaldare la sedia.
Il problema di Milano sono i milanesi che hanno perduto fiducia in se stessi, il problema di Milano è che non esistono più i ricchi di una volta, quelli che amavano la propria città e investivano per renderla sempre migliore.
Il design è diventato un business e non più ricerca audace ed innovativa, la moda è sempre più jeans griffati per fregare soldi agli insicuri che con il marchietto si sentono più importanti.
Non esistono più le avanguardie culturali e soprattutto il milanese non ama più la sua città.
Il milanese deve riprendere in mano le redini del suo destino fregandosene bellamente della sinistra statalista ricordandosi che è l’unico artefice del suo futuro che tra le altre cose serve per rimpinguare le casse del bieco statalismo che imperversa sul suolo italico.
Deve ricominciare a dare senza pretendere, deve dare il buon esempio dal basso, i nostri governanti (comune) devono ricostituire l’humus che ha permesso la nascita delle avanguardie culturali e soprattutto deve trovare il coraggio di osare, basta costruzioni anonime, abbiamo gli architetti, abbiamo le capacità invogliate i ricchi milanesi a finanziare e state tranquilli che risponderanno obbedisco, come hanno fatto i Branca, i Pirelli & compagnia bella.
La sintesi è semplice :
Milanesi tirate fuori gli attributi e non state ad aspettare che la manna cada dal cielo !!
Hai ragione da vendere e la tua analisi è, come sempre,molto acuta.
E’ bello vedere un milanese d.o.c. che ha a cuore la propria città.
Ciao Wolly !!